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PARTITI I LAVORI DEL 68° CONGRESSO DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI D’ITALIA – Comunicato stampa

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In avvio di giornata gli interventi di Matteo Salvini (Ministro delle Infrastrutture e Trasporti) e di Francesco Paolo Sisto (Vice Ministro della Giustizia). Al centro la relazione del Presidente del CNI Angelo Domenico Perrini

“Lavoriamo assieme agli ingegneri su numerosi temi”, così il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha esordito nel corso del suo intervento che ha aperto i lavori del 68° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, in corso a Siena da oggi a venerdì prossimo e organizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, dall’Ordine degli Ingegneri di Grosseto e dall’Ordine degli Ingegneri di Siena. “Con gli ingegneri stiamo lavorando attualmente al Correttivo dei Codice dei Contratti – ha proseguito – che conto di far arrivare al Consiglio dei Ministri entro la fine di ottobre. In particolare, c’è la questione dell’Equo compenso su cui si scontrano due esigenze, quella dei professionisti che chiedono giustamente l’applicazione della legge e quella degli amministratori pubblici che temono l’esplosione dei conti. Considero questo uno dei temi più importanti sulla mia scrivania e siamo impegnati a trovare una soluzione. Con gli ingegneri lavoriamo anche su altri dossier come il codice della strada, la manutenzione di ponti e viadotti, il Salvacasa che abbiamo scritto assieme a loro e altri soggetti istituzionali interessati, la messa in sicurezza del sistema idrico, la riforma della governance dei porti. Poi naturalmente c’è il Ponte sullo Stretto cui lavorano centinaia di ingegneri”. Salvini ha anche dedicato una battuta al tema dell’Intelligenza Artificiale, tra i protagonisti degli approfondimenti congressuali. “L’IA è importante – ha detto Salvini, ma dietro deve sempre esserci la mano dell’uomo. L’IA non sostituirà mai il lavoro degli ingegneri”.

In apertura della mattinata è intervenuto anche il Vice Ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto. “Voglio mandare un caro saluto ad una categoria sempre pronta ad agire e ad adeguarsi ai cambiamenti della realtà”, ha affermato. Inoltre, Sisto ha citato tre argomenti che lo vedono impegnato, in collaborazione con gli ingegneri: la sicurezza sul lavoro a proposito della quale ha auspicato massicci investimenti finalizzati alla prevenzione; l’Equo compenso che, a suo avviso, dovrà trovare una soluzione equilibrata all’Interno dell’Osservatorio; l’IA che non potrà mai sostituirsi all’uomo.

 

Il centro della prima giornata dei lavori congressuali, come di consueto, è stata la relazione di apertura di Angelo Domenico Perrini, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Perrini ha sottoposto una serie di dossier alla platea illustrando il bilancio dell’attività del CNI in questi primi due anni dell’attuale consiliatura. Sulla formazione e sui percorsi accademici Perrini ha ribadito la necessità di una profonda riorganizzazione dei percorsi accademici e una parallela rivisitazione del Dpr 328/2001. I decreti 1648 e 1649 del 19.12.2023, emessi dal ministro della Università e della Ricerca Scientifica, riguardanti la riforma delle classi di laurea, vanno finalmente nella direzione auspicata: consentono flessibilità ai percorsi e garantiscono maggiore interdisciplinarità. Ha insistito, poi, sull’acquisizione dell’abilitazione contestuale alla discussione della tesi per la laurea magistrale, previo svolgimento di un periodo di tirocinio e di una prova pratica valutativa delle competenze professionali, effettuato con il tutoraggio di professionisti e strutture produttive selezionate e garantite degli Ordini territoriali. Ciò è finalizzato a consentire un più immediato inserimento del professionista nel mondo del lavoro con un bagaglio di conoscenze, che ne agevolano l’impatto.

In seguito, Perrini è tornato su un cavallo di battaglia dell’attuale consiliatura: l’obbligatorietà di iscrizione all’albo per tutti coloro che in qualsiasi forma esercitano la professione di ingegnere. L’ingegneria, grazie alla sua natura multidisciplinare e alla continua evoluzione tecnologica, ha esteso il proprio raggio d’azione in molteplici campi, che spaziano dall’ingegneria tradizionale all’ingegneria specialistica, all’ingegneria informatica e dell’informazione, all’ingegneria gestionale e industriale ed alla ingegneria ambientale e del territorio, per arrivare a nuovi ambiti di ingegneria (nanotecnologia, biotecnologie industriali, robotica, intelligenza artificiale). Considerando che resta sempre fermo il principio che l’ingegnere resta il garante della sicurezza del cittadino, è diventato anacronistico il fatto che l’iscrizione all’albo professionale sia obbligatoria soltanto per gli ingegneri di alcuni settori, per lo più quelli tradizionali. Ovviamente tale obbligatorietà non può non essere accompagnata da una riforma degli albi professionali, atta a renderli più flessibili e inclusivi in modo da poter accogliere le nuove figure professionali e le nuove modalità di esercizio della professione.

 

Sulla delicata e molto sentita questione dell’Equo compenso, Perrini ha sottolineato come il CNI sia presente nell’Osservatorio omonimo istituito presso il Ministero della Giustizia per verificare la corretta applicazione del principio e che si stia battendo per l’introduzione di una norma di raccordo delle disposizioni del Codice dei contratti con quelle della legge sull’equo compenso stesso. Un limitato ambito applicativo dell’Equo compenso nella materia dei contratti pubblici, infatti, rappresenterebbe una grave anomalia del sistema, con evidenti disuguaglianze del regime corrispettivo da applicare ai professionisti intellettuali. Tale principio rischia infatti di essere messo di nuovo in discussione dato che già alcuni Tribunali amministrativi regionali si sono espressi, con orientamenti difformi e contrastanti. Anche l’Anac ha espresso in alcune note posizioni che sembrano dover limitare considerevolmente l’applicazione del principio dell’equo compenso negli affidamenti pubblici.

 

Perrini, infine, è tornato sulla questione della riforma del Testo unico dell’edilizia che ha lo scopo di favorire la crescita del Paese e un suo futuro sostenibile. per crescita e futuro sostenibile Paese. Com’è noto, il recente decreto “Salva casa”, finalizzato al superamento di irregolarità edilizie di piccola entità, presenta una modifica puntuale di alcuni articoli del vigente Testo unico dell’edilizia. Però affronta solo parzialmente la necessità di una riforma integrale dell’impianto normativo edilizio, rivedendo il Testo nella sua interezza ed organicità. Secondo il CNI è necessaria una nuova, integrale elaborazione di un codice finalmente rispondente alle esigenze di semplificazione e razionalizzazione, correlate ad una nuova normativa urbanistica per supportare e facilitare la crescita ed un futuro sostenibile per il nostro Paese, secondo le esigenze di rigenerazione urbana, di riduzione del consumo di suolo, di “costruire sul costruito”. Nella relazione di Perrini non sono mancati sostanziali riferimenti alla questione delle case green, la revisione della legge elettorale del sistema ordinistico finalizzata a garantire e tutelare la rappresentanza di genere, alla salvaguardia del territorio, tema quest’ultimo che animerà soprattutto i lavori di domani.

A fare da padrone di casa del Congresso intitolato “Svolte – Ingegneria per governare il cambiamento” è stato Francesco Gaudini, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Siena. “Svolte – ha spiegato alla platea composta da oltre 1.300 delegati da tutta Italia e dalle autorità – perché siamo di fronte ad una società in continua evoluzione, fatta di cambi anche repentini, di direzione e di traiettorie, svolte sociali economiche e produttive. Cambiamenti che riguardano fenomeni su scala planetaria: dai cambiamenti climatici a quelli voluti dall’uomo con l’introduzione di nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale. L’ingegneria non solo non è immune a queste svolte ma è uno degli strumenti per governare questo cambiamento”.

 

Enrico Romualdi, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Grosseto e co-organizzatore dell’evento, ha affermato: “Due ordini, due territori confinanti simili che condividono bellezze dei territori ed unicità dei centri abitati. Un congresso dove ogni attività costituisce una novità rispetto al passato. Sarà l’occasione per affermare una volta per tutte la necessità di condividere consapevolmente come categoria professionale l’esistenza nella società di cambiamenti in atto che devono essere compresi, affiancati e finalmente governati”.

All’avvio dei lavori si sono registrati numerosi saluti istituzionali, tra i quali quelli del Sindaco di Siena Nicoletta Fabio, del Presidente della Provincia di Siena Agnese Carletti, del Presidente della Provincia di Grosseto Francesco Limatola, del Presidente del Consiglio della Regione Toscana Antonio Mazzeo. Sono intervenuti anche il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Francesco Violo, il Coordinatore della RPT Armando Zambrano, il Presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici e Fisici Nausicaa Orlandi, il Presidente del Conaf Mauro Uniformi, il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri Paolo Biscaro, il Presidente di Inarcassa Giuseppe Santoro, Eros Mannino (VVF) e Sergio Sabato (Protezione Civile) che ha sottolineato come il supporto degli ingegneri alla struttura sia ormai consolidata.

 

Nel pomeriggio largo alla lectio magistralis che quest’anno è stata affidata a Fabrizio Curcio, già Capo Dipartimento della Protezione Civile. Curcio ha sottolineato come il sistema di Protezione Civile nasca per mettere insieme approcci, formazioni e attività molto diverse e in questo è importante l’apporto del progetto ingegneristico che può essere sviluppato una volta che si hanno l’idea, l’analisi e i costi. Dato che servono risposte strutturali, c’è bisogno dell’ingegneria italiana e della condivisione con la politica, in modo tale da aiutare, per la messa in sicurezza del Paese e dei cittadini, il governo di oggi, di domani, di dopodomani.

E’ intervenuto anche l’on.Andrea de Bertoldi (Gruppo Misto) che ha garantito il proprio impegno di parlamentare per risolvere, in particolare, la questione dell’Equo compenso. A seguire un modulo di approfondimento sull’ingegneria tra futuro e cambiamento. Al termine dei lavori spazio agli incontri del Fuori Congresso dedicati, in particolare, all’ingegneria biomedica e all’intelligenza artificiale.

In allegato al presente comunicato un’analisi di contesto sul settore dell’ingegneria a cura del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

Allegato: Analisi di contesto sul settore dell’ingegneria a cura del Centro Studi del CNI

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